
- 17 Luglio 2018
- Alimentazione vegana e vegetariana
Guida allo svezzamento vegano
Lo svezzamento
Con il termine “svezzamento” o “divezzamento” si intende la fase della vita del bambino che vede il passaggio da un’alimentazione a base esclusivamente di latte materno (o latte formulato, in mancanza del latte materno) a quella che sarà l’alimentazione di tutto il resto della vita.
In questa fase il latte materno mantiene comunque un ruolo molto importante nella dieta del bambino, quale fonte di energia e di nutrienti di elevata qualità (e può essere somministrato fino ai due anni e anche oltre, se la mamma e il suo piccolo lo desiderano), quindi il cibo non latteo che si introduce viene chiamato cibo complementare, proprio perché deve essere considerato aggiuntivo rispetto al latte materno, che continua ad essere presente.
Il divezzamento solitamente inizia verso i 6 mesi e si conclude quando il bambino è in grado di assumere qualunque tipo di cibo solido, evento che si verifica solitamente intorno ai 12 mesi. Ogni bambino ha un proprio modo personale di adattarsi all'introduzione dei cibi complementari: alcuni apprezzano subito i cibi solidi, altri invece accettano con difficoltà le prime pappe e tendono a voler tornare all'alimentazione lattea. In ogni caso il bambino non va mai forzato, ma vanno rispettati i suoi ritmi e le sue preferenze.
Al principio del divezzamento le consistenze dovranno essere completamente cremose (cibi schiacciati, passati o ridotti in purea) e i cibi dovranno essere privati di semi, bucce o altri elementi difficili da masticare e/o non digeribili, anche in considerazione del fatto che in questa epoca la fibra va ridotta al minimo se non eliminata.
In seguito, si potrà gradualmente passare a consistenze sempre più dense fino ad arrivare, intorno agli 8 mesi, a cibi preparati in pezzetti che il bambino è in grado di afferrare e portare alla bocca autonomamente (pezzetti di frutta o verdura morbide, pezzetti di tofu, ecc.) arrivando così, a partire dai 12 mesi, al consumo di cibi preparati come quelli dei genitori.
Passiamo in rassegna l’utilizzo dei differenti gruppi di alimenti nel corso del divezzamento vegano.
Cereali
I cereali costituiscono la base della nostra alimentazione già a partire dal divezzamento e sono quindi da subito il costituente principale delle pappe. Un pasto principale non è completo se privo di cereali, la cui assenza condiziona una ridotta quota calorica e una scarsa presenza di carboidrati a lento assorbimento. Per la loro importanza, la crema di cereali dovrebbe essere il primo alimento da proporre al bambino ed è da considerarsi la ‘pappa base’.
Ti raccomando di introdurre i cereali rispettando la seguente sequenza temporale:
- Cereali maggiori senza glutine: riso e mais;
- Cereali minori senza glutine: miglio e psueudocereali (grano saraceno, quinoa, amaranto);
- Cerali minori con glutine nativo: orzo, avena, segale, farro, kamut;
- Solo alla fine il cereale maggiore con glutine: il frumento.
Applica prudenzialmente il principio della rotazione, che prevede l’introduzione di un nuovo cereale ogni 3-5 giorni, in modo da poter rilevare l’eventuale insorgenza di manifestazioni avverse ad un particolare alimento.
L’aggiunta di tutti i nuovi alimenti dovrebbe essere sempre fatta gradualmente, inserendo nella pappa già conosciuta e sperimentata un solo nuovo cibo per volta. L’aggiunta quindi di un nuovo tipo di cereale non dovrebbe essere fatta contemporaneamente, sovrapponendosi, all’introduzione di un altro nuovo cibo (per esempio, i legumi o la frutta secca). Non è tuttavia necessario introdurre TUTTI i cereali prima di iniziare a inserire gli alimenti appartenenti agli altri gruppi.
A qualunque età vengano introdotti i cereali contenenti glutine, il loro consumo va “intervallato” con il consumo di quelli senza glutine, regola che andrebbe adottata a ogni età della vita.
Tutti i cereali possono essere preparati a partire dal chicco, dai fiocchi o dalla farina. La pastina di cereali senza glutine, o quella di grano saraceno, può essere introdotta non appena il bimbo avrà imparato a masticare, mentre per quella di grano duro dovrai aspettare di aver introdotto i cereali minori con glutine.
Nel caso tu scelga di utilizzare farine per l’infanzia, privilegia le farine arricchite in ferro e in calcio (ferro: 10 mg/100 g, calcio: 400-560 mg/100 g). Se preferisci preparare personalmente le farine in casa a partire dai chicchi, ricorda che i cereali di partenza debbono essere scelti del tipo raffinato, o, ancora meglio, rendi raffinata la farina prodotta a partire da chicchi integrali manualmente grazie all’utilizzo di un setaccio.
Se invece utilizzi i chicchi, devi stracuocerli in brodo vegetale o latte vegetale fino a che non saranno morbidi, per poi ridurli in crema con l’utilizzo di un passino. Anche in questo caso puoi utilizzare i cereali raffinati o, ancor meglio, quelli integrali, che dovrai però accuratamente deprivare della fibra una volta cotti.
I fiocchi sono di rapida preparazione, perché basta farli bollire per pochi minuti in brodo vegetale o in latte vegetale fino a che non siano completamente sfatti. Anche in questo caso puoi scegliere la versione raffinata o deprivare della fibra la forma integrale e utilizzare un passino per rendere il tutto completamente cremoso.
Come base liquida per la preparazione della crema di cereali puoi utilizzare il tuo latte o il latte adattato per l’allattamento o un brodo vegetale preparato con acqua calcica e senza sale. Puoi anche ricorrere ad una bevanda di un cereale senza glutine scegliendo la versione arricchita in calcio e non dolcificata.
Aggiungi sempre alla pappa qualche goccia di succo di limone per favorire l’assorbimento del ferro.
Il germe di grano, uno sfarinato ottenuto dal germe del chicco, è un integratore naturale di ferro (ne contiene infatti 1 g per ogni 10 g) ed è quindi consigliabile aggiungerlo alle preparazioni dolci o salate anche più di una volta al giorno, dopo aver introdotto il glutine nella dieta del bambino.
Legumi e altre fonti di proteine
I legumi sono l’alimento proteico principale dell'alimentazione vegana già a partire dal divezzamento, quando vanno proposti sotto forma di crema di legumi, preparata a partire dai legumi secchi, dai fiocchi di legumi o dai legumi freschi. È importante, per evitare un eccesso di fibra, privilegiare i legumi decorticati. In alternativa, puoi rimuovere la buccia passandoli al passaverdura dopo averli cotti. I primi legumi possono essere, per comodità, le lenticchie rosse decorticate che, essendo già prive del tegumento esterno, non necessitano di essere passate al passaverdura.
Prepara la crema di legumi in questo modo: fai stracuocere le lenticchie in poco brodo vegetale, acqua calcica o bevanda vegetale, fino a ridurle in crema. Se il prodotto finale non è abbastanza cremoso, passa il tutto al passaverdure per ottenere una consistenza omogeneizzata.
Al posto delle lenticchie rosse decorticate, puoi usare dei legumi spezzati e decorticati come piselli spezzati, ceci spezzati decorticati, fiocchi di azuki, perchè hanno tutti il vantaggio di contenere meno fibra e necessitare di tempi di cottura inferiori.
I legumi secchi in seme intero (lenticchie, ceci, fagioli ecc.) devono essere lasciati in ammollo almeno 12 ore (anche fino ad una giornata intera) in abbondante acqua, cambiandola almeno una volta. Dopo averli sciacquati, i legumi devono essere cotti a lungo in abbondante acqua, eventualmente con un pezzetto di alga kombu (0,5 cm una volta a settimana) oppure con dei semi di finocchio o una foglia d’alloro (da eliminare dopo la cottura). I tempi di cottura variano a seconda del legume. Per accorciarli, puoi ricorrere alla pentola a pressione. Il procedimento di ammollo permette di eliminare gran parte dei fitati e degli altri anti-nutrienti in essi contenuti. Alla fine della cottura i legumi devono risultare molto morbidi, e vanno quindi passati al passaverdura per eliminare la fibra. La crema così ottenuta può essere aggiunta in piccole quantità (1-2 cucchiaini) alla ‘pappa base’, cioè alla crema di cereali.
Il tofu al naturale o in forma vellutata è un’alternativa ai legumi in chicco. Essendo particolarmente digeribile e povero di fibra, il tofu può essere inserito già dai 7 mesi, schiacciato o passato, nelle pappe.
Un’altra alternativa è l’uso dello yogurt di soia da aggiungere al posto del legumi nelle preparazioni salate o come merenda dolce, ad esempio unito alla frutta frullata o alla crema di frutta secca.
Anche il tempeh può essere proposto nelle stesse modalità del tofu.
Il seitan, essendo un concentrato proteico a base di glutine, non è consigliato nell'alimentazione del bambino piccolo e andrebbe quindi evitato per tutto il primo anno di vita. Anche gli adulti dovrebbero farne un uso molto moderato.
L’introduzione nella dieta dei cibi proteici quali legumi, tofu o yogurt di soia può iniziare già a partire dai 6 mesi. Anche per i legumi vale la regola della gradualità, che vede l’aggiunta alla pappa già conosciuta e sperimentata, di un solo nuovo cibo ogni 3-5 giorni. L’aggiunta di un nuovo legume, quindi, non deve coincidere, ad esempio, con l’utilizzo di un nuovo cereale o di un nuovo tipo di frutta secca.
Per quanto riguarda lo yogurt di soia, è preferibile scegliere quello bianco e aromatizzarlo personalmente, in quanto le versioni che contengono frutta sono dolcificate con zucchero, che è bene non introdurre tra i primi alimenti nella dieta del bambino. Ci sono molte possibilità per arricchire lo yogurt, eccone alcune:
- Dolcificarlo con malto di riso o con uvetta o altra frutta essiccata (albicocche, datteri, prugne), dopo averla reidratata in acqua, cotta e passata;
- Aggiungere un cucchiaino di frutta fresca cotta e passata oppure di confetture senza zucchero;
- Macinare finemente, con un macinacaffè, alcuni semi di frutta secca: mandorle, nocciole, pinoli, anacardi, noci brasiliane ecc. e aggiungerne un cucchiaino;
- Aggiungere un cucchiaino di fiocchi di cereali: avena, riso, farro. In questo caso lasciar ammorbidire una decina di minuti prima di proporli al bambino;
- Aggiungere della crema di frutta secca: crema di mandorle, di nocciole, di sesamo (tahin).
Verdura
Il consumo di verdura per tutto il primo anno di vita, e quindi anche nel corso del divezzamento, va moderato, in quanto si tratta di un alimento ricco in fibra e povero di calorie. Il suo impiego, tuttavia, è utile perché il gusto del bambino si sviluppi.
Inizialmente va utilizzato solo il brodo vegetale, ottenuto a partire da 2-3 verdure di stagione. In seguito, dopo qualche settimana, è possibile aggiungere alla pappa anche un cucchiaino di verdura lessata e passata al passaverdura, eliminando così la maggior quantità di fibra possibile.
Puoi preparare il primo brodo con 2-3 verdure di stagione (ad esempio carote, zucchine, zucca ecc), per poi aggiungere le altre verdure gradualmente ogni 3-5 giorni. Vanno privilegiate le verdure a frutto (zucchine, zucche, ecc.) o i tuberi/radici (carote, patate, ecc.) rispetto alle verdure a foglia, perché hanno un quantitativo più basso di fibra e si prestano bene ad essere amalgamate, realizzando una sorta di purea o crema. Per evitare un sovraccarico di nitrati, limita le verdure che ne contengono maggiori quantità: lattuga, rape, cavolo cappuccio, crescione, bietole, rape, spinaci. Le verdure vanno sempre lessate senza sale, e possono essere preparare con piccole quantità di olio extravergine di oliva.
Segui sempre la stagionalità delle verdure e sceglile fresche e non surgelate, raccomandazione valida per tutta la famiglia.
Nel momento in cui il tuo piccolo mostrerà di apprezzare consistenze solide e avrà acquisito la capacità di afferrare pezzi di cibo autonomamente, potrai proporre cubetti di verdura cotta in modo che sia morbida, lasciando che sia il bambino stesso a portarli alla bocca.
Frutta
E' consigliabile inserire la frutta nella dieta del bambino solo dopo aver introdotto le pappe salate. Questa precauzione serve ad evitare la possibilità che si sviluppi la preferenza del gusto dolce, con conseguente rifiuto delle pappe salate.
Per le sue caratteristiche di fermentescibilità, riconducibili agli zuccheri in essa contenuti, è preferibile proporre al bambino la frutta lontano dai pasti principali.
Nel corso del divezzamento la frutta va a integrare, e non a sostituire, gli altri alimenti.
Invece, alcune gocce di succo di limone andrebbero aggiunte ad ogni pappa per migliorare l’assorbimento del ferro.
Come per la verdura, la frutta da utilizzare dovrebbe essere ben matura e di stagione, preparata al naturale in forma di purea, senza l’aggiunta di zucchero o altri dolcificanti e consumata a temperatura ambiente.
Se utilizzi omogeneizzati di frutta già pronti, è importante che tu scelga prodotti che non contengono tra gli ingredienti dei dolcificanti aggiunti (zucchero, fruttosio, ecc.).
Puoi alternare o sostituire la la pappa di frutta con piccole quantità di succo di frutta o centrifugato preparato al momento. Eccessive quantità di succhi di frutta, possono tuttavia provocare nel bambino piccolo episodi di diarrea con secondario malassorbimento e ritardo della crescita. Pertanto, fino ad 1 anno di età, non superare i 250-300 ml al giorno.
La frutta fresca essiccata (uvetta, albicocche, datteri, ecc.), essendo morbida e facilmente masticabile, può essere introdotta nella dieta del bambino non appena avrà imparato a masticare cibi di questa consistenza. Anche prima di questo momento, puoi preparare una pappa dolce da utilizzare come merenda ammollando la frutta secca nel latte vegetale, eventualmente assieme a dei fiocchi di cereali, e poi frullandola.
Frutta secca e semi oleaginosi
La frutta secca e i semi oleaginosi sono alimenti preziosissimi, che servono ad aumentare gli introiti di energia, proteine, acidi grassi essenziali e minerali (in particolare ferro, zinco magnesio e calcio) nella dieta del bambino.
La frutta secca sono le noci, nocciole, pinoli, mandorle, anacardi, pistacchi, noci brasiliane.
I semi sono: semi di zucca, di sesamo, di girasole, di lino.
Piccole quantità di questi cibi, ben polverizzati o ridotti in crema, dovrebbero quindi essere inserite nella dieta del bambino fin dal primo mese di divezzamento, all’interno della “pappa base”, seguendo la regola della gradualità, cioè introducendo un nuovo alimento singolarmente a distanza di 3-5 giorni. Per preparare la polvere di frutta secca puoi usare un macinacaffè, mentre le creme sono facilmente reperibili nei negozi di alimenti biologici (crema di sesamo, chiamata tahin, crema di mandorle, crema di nocciole).
Introduci la frutta secca intera solo quando il tuo bambino avrà acquisito la capacità di masticare e deglutire cibi molto duri, perché è un alimento a rischio di soffocamento.
Grassi da condimento
I grassi, sotto forma di olio, vanno aggiunti come condimento ad ogni pappa. L’unico grasso consigliato per il condimento delle preparazioni salate è l’olio extravergine d’oliva; esso va introdotto già nella prima settimana di divezzamento e ne basta un cucchiaino (5 g) per ogni pasto.
Come introdurre i cibi complementari
Questi sono gli alimenti da introdurre, ma come devi comportarti in pratica? Quali sono i tempi da seguire?
Adesso te lo spiego.
Puoi cominciare il divezzamento all’età di circa 6 mesi. La pappa va a sostituire (oppure anche solo ad affiancare) una o più poppate, assecondando sempre le richieste e le preferenze del tuo bambino.
A partire da un allattamento indicativo di almeno 5 poppate giornaliere, puoi procedere in questo modo:
Prima e seconda settimana:
1 pappa (in sostituzione o in associazione della poppata di mezzogiorno o di quella della sera) e 4 pasti lattei: le prime settimane di divezzamento sono infatti dedicate all'introduzione graduale dei vari cibi complementari che andranno inseriti uno alla volta.
Parti con la crema di cereali ottenuta dalla farina di cereali stemperata nella già descritta “base liquida”. Il primo cereale che viene introdotto convenzionalmente è il riso sotto forma di farina; una volta che il bambino ha dimostrato di accettarlo, uno a uno possono essere gradualmente inseriti, nelle successive settimane o mesi, tutti gli altri cereali, seguendo l’ordine che ti ho descritto.
La scelta della base liquida (latte materno o latte adattato per l’allattamento o brodo vegetale) dipende sia da te e dalla tua disponibilità di latte che dal tuo bambino, ovvero quale opzione mostra di gradire maggiormente. Dopo qualche giorno puoi già aggiungere alla pappa di cereali l’olio, e ancora, dopo qualche altro giorno, una crema di frutta secca, solitamente di mandorle. Infine, puoi aggiungere alla pappa un legume ben lessato e passato (di solito lenticchie decorticate). Così, aggiungendo un nuovo cibo alla volta, la pappa diventerà sempre più completa e variata.
Terza e quarta settimana:
2 pappe (in sostituzione o in associazione della poppata di mezzogiorno e di quella della sera) e 3 pasti lattei. Prosegui con l’introduzione nella dieta del bambino dei nuovi cibi, che, uno alla volta, si aggiungono ai cibi precedenti e proponili per almeno 3-5 giorni consecutivi per poter stabilire il loro grado di accettazione. Inoltre, durante il primo mese, in aggiunta alle pappe, puoi cominciare a proporre al bambino, a metà mattina o nel pomeriggio, sempre a stomaco vuoto per non interferire con l’appetito dei pasti principali, anche piccoli assaggi: ad esempio purea di frutta o latte di mandorle o crema di frutta secca.
Nelle successive settimane:
Sostituisci senza fretta, e una alla volta, le 3 poppate rimanenti, sempre ricordando che il latte (materno o di formula) rimane un alimento importante per rispondere alle esigenze nutrizionali del bambino, ma cercando di ampliare ulteriormente la scelta dei cibi che andranno a costituire la dieta del bambino alla fine del divezzamento. Si può indicativamente concludere il divezzamento attorno ad un anno di età. Tuttavia, anche dopo questa data, il latte (materno o di formula) può continuare a essere presente nella dieta del bambino.
Ti faccio un esempio per essere più chiara:
- Primo assaggio: crema di riso (farina di riso + base liquida)
- Dopo 3-5 giorni: crema di riso + 5 g olio extra vergine di oliva (evo)
- Dopo 3-5 giorni: crema di riso + 5 g olio evo + 5 g di crema di mandorle
- Dopo 3-5 giorni: crema di riso + 5 g olio evo + 5 g crema di sesamo (tahin)
- Dopo 3-5 giorni: crema di riso + 5 g olio evo + 5 g crema di sesamo (tahin) o di mandorle + 10 g lenticchie rosse in crema
Una volta terminata questa prima fase, che richiede circa 1 mese e che permette di arrivare a realizzare una pappa formata da tutti i gruppi alimentari (anche se per ogni gruppo vengono proposti ancora solo 1 o 2 tipi di cibi differenti), si può procedere all'inserimento di tutti gli altri alimenti. Nell'introduzione di tutti gli altri nuovi alimenti di ciascun gruppo vale sempre la regola della gradualità secondo la quale ogni nuovo alimento va introdotto singolarmente e a distanza di 3-5 giorni, in aggiunta ai cibi già noti al bambino.
Alimenti da utilizzare nelle varie epoche del divezzamento
1° mese di divezzamento:
Latte materno o di formula, brodo di verdura non salato preparato con acqua calcica, crema di cereali senza glutine, crema di pseudocereali, crema di legumi decorticati, crema di semi oleaginosi e frutta secca, olio extravergine d’oliva, succo di limone.
2° mese di divezzamento:
Latte materno o di formula, brodo di verdura non salato preparato con acqua calcica, verdure passate al passaverdura, crema di cereali senza glutine, crema di pseudocereali, crema di cereali con glutine, crema di legumi decorticati, germe di grano, tofu schiacciato o yogurt di soia, crema di semi oleaginosi e di frutta secca, olio extravergine d’oliva, succo di limone.
3° mese di divezzamento:
Latte materno o di formula, brodo di verdura non salato preparato con acqua calcica, verdure passate al passaverdura, pezzetti di verdura morbida, cereali stracotti con o senza glutine, pseudocereali stracotti, pezzetti di mollica, pastina di piccolo formato, legumi decorticati stracotti, germe di grano, tofu schiacciato o yogurt di soia, crema di semi oleaginosi e frutta secca, olio extravergine d’oliva e di semi di lino, succo di limone.
Dal 4° mese di divezzamento:
Latte materno o di formula, pezzetti di verdura morbida, cereali stracotti con o senza glutine, pseudocereali stracotti, pezzetti di pane, pastina, legumi decorticati stracotti, germe di grano, tofu schiacciato o a pezzetti morbidi o yogurt di soia, semi oleaginosi e frutta secca in crema o polverizzata, olio extravergine d'oliva, succo di limone.
Nutrienti critici
Vediamo adesso quali sono i nutrienti che meritano una particolare attenzione:
Vitamina B12
Il latte materno, quando mantenuto in adeguate quantità nella dieta, può essere una fonte di vitamina B12 eccellente. Naturalmente, tu devi assumere correttamente la vitamina B12 dagli alimenti fortificati o da un integratore; il latte di formula è sempre arricchito di vitamina B12 e costituisce quindi anch'esso una buona fonte alimentare, se presente nella dieta del bambino in buone quantità. Quando smetterai di nutrire il bambino anche con latte materno o di formula occorrerà fargli assumere un integratore di B12.
Acidi grassi omega 3
Dai al tuo piccolo 1-2 cucchiaini di olio di semi di lino oppure 1 cucchiaino di olio di semi di lino più 3 cucchiaini di semi di lino macinati. In ogni caso, aggiungi un integratore da 100 mg di omega 3 da fonte algale.
Calcio
Utilizza acque ricche in calcio ma povere di sodio (contenuto di calcio per litro maggiore dei 300 mg, contenuto di sodio per litro inferiore ai 50 mg). Le acque calciche possono costituire la base liquida di qualsiasi preparazione, come il brodo vegetale; scegli farine per il divezzamento arricchite in calcio; somministra giornalmente uno o più cibi ricchi di calcio (come il sesamo in crema, il tofu o i legumi); utilizza bevande vegetali arricchite (a base di riso, di avena, di soia) o yogurt vegetale arricchito in calcio; il latte vegetale può costituire la base liquida di qualsiasi preparazione (come il brodo vegetale o le creme di frutta) ma ricorda che NON deve essere utilizzato in sostituzione del latte materno o di formula: sono alimenti completamente diversi. È importante controllare inoltre che il latte vegetale non sia dolcificato.
Vitamina D
La fonte principale di vitamina D non sono gli alimenti, ma la luce solare. La vitamina D è generalmente scarsa negli alimenti, sia nelle diete vegane che in quelle onnivore. È infatti contenuta, in piccole quantità, nei cibi animali ricchi in grassi e nei cibi animali indiretti come il latte, le uova e i formaggi, poiché i mangimi usati negli allevamenti sono comunemente arricchiti con vitamina D. L’assunzione adeguata di vitamina D, tuttavia, anche negli onnivori, non dipende principalmente dalle fonti alimentari (contributo stimato del 10%) quanto invece dalla sintesi endogena (contributo stimato del 90%), il che significa che è il nostro stesso organismo a produrre la vitamina che gli serve. Sebbene la vitamina D prodotta grazie alla luce solare si accumuli nell'organiscmo e la sua produzione estiva possa essere utilizzata dall’organismo anche nei mesi invernali, alcuni bambini poco esposti al sole potrebbero disporre di livelli di vitamina D non sufficienti a supportare la crescita. Per mantenere buoni livelli i vitamina D è quindi consigliabile esporre il bambino alla luce solare per almeno 30 minuti, 3 volte a settimana con almeno viso e mani scoperti. Data l’importanza della vitamina D per l’accrescimento dello scheletro, a tutti i bambini allattati al seno viene consigliato un integratore di vitamina D per tutta la prima fase della loro vita, soprattutto nei mesi invernali. Anche per i bambini allattati con latte formulato è utile considerare l’integrazione quando l’introito di latte comincia a diminuire in favore dell’alimentazione complementare (quando ne viene consumato meno di un litro al giorno).